Donare casa a un figlio? Tutti i pro e i contro.

Donare casa a un figlio? Tutti i pro e i contro.

Donare casa a un figlio? Tutti i pro e i contro.

La donazione immobiliare è un atto che le famiglie scelgono sempre più spesso per intestare i propri beni mentre si è in vita, ottenendo la certezza che questi siano destinati alle persone giuste in base alle proprie volontà.

Il caso più frequente è sicuramente quello dei genitori che desiderano arricchire i figli dandogli la proprietà di un bene attraverso un atto formale.

La donazione immobiliare è un'operazione che presenta vantaggi e svantaggi. Vediamo quali sono.

Donazione immobiliare: i vantaggi

Ci possono essere vari motivi per cui si decide di donare un immobile.

Come abbiamo anticipato, di solito chi sceglie questa strada è qualcuno che vuole dare un aiuto concreto a un figlio, oppure qualcuno che, avendone la possibilità, preferisce vedere i figli godere del suo patrimonio mentre è ancora in vita.

Così, alla soddisfazione di dare una mano concreta al proprio figlio, si aggiunge il grande vantaggio di "anticipare i tempi" ed evitare eventuali disaccordi futuri in caso di successione, quando con la morte gli immobili passeranno agli eredi.

In altri casi la donazione è vista anche come una valida soluzione per alleggerire dal punto di vista fiscale gli oneri sul proprio patrimonio immobiliare.

Infatti cedendo la seconda casa, ci si libera delle tasse ad essa legate.

Donazione immobiliare: gli svantaggi

Per quanto la donazione immobiliare abbia molti punti a suo favore, presenta anche alcuni svantaggi che, come vedremo, possono pesare soprattutto sul beneficiario.

In particolare, se ci sono più figli e la donazione della casa avviene a vantaggio di uno solo, potranno verificarsi dei problemi al momento dell’apertura della successione.

Infine, uno dei più grossi problemi che implica l’accettazione di un immobile donato è la difficoltà a rivenderlo.

Questo succede perché alla morte di una persona la legge ne tutela gli eredi legittimari, garantendo loro una parte dell’eredità indipendentemente da quanto stabilito nel testamento e, nel calcolo della quota spettante a ciascuno di loro, vengono considerate anche tutte le donazioni fatte in vita dal defunto.

Gli eredi che si vedono privati delle loro quote di legittima hanno il diritto di impugnare la donazione per lesione della quota.

Dunque per chi ha ricevuto una casa tramite donazione, potrebbe esserci il rischio di aver leso i diritti degli eredi con conseguente possibile revoca o riduzione della stessa donazione.

Questa azione può essere esercitata entro dieci anni dalla morte del donante e può andare a coinvolgere anche chi ha acquistato l’immobile nel frattempo.

Proprio per questo motivo una banca finanzia difficilmente l’acquisto di una casa che proviene da una donazione, a meno che gli altri eredi non rinuncino per iscritto alle loro quote di legittima, altro motivo che spesso spinge gli acquirenti ad escludere questo tipo di abitazioni.

Gli istituti di credito, che si trovano sempre più spesso di fronte a situazioni di questo genere, hanno comunque predisposto strumenti ad hoc (come delle polizze assicurative) per ovviare alle varie problematiche.

La convenienza della donazione di un immobile ai figli va valutata caso per caso, tenendo conto di vari fattori, primo tra tutti lo scopo per cui si intende fare questa operazione.

Prima di prendere qualsiasi decisione, è consigliabile chiedere la consulenza di un agente immobiliare che saprà indicarti pro e contro nella tua specifica condizione, consigliandoti anche eventuali rimedi.

Se hai un dubbio, posso aiutarti!

Contattami e parlami del tuo progetto.

Puoi farlo via mail all'indirizzo 2vimmobiliare@libero.it oppure telefonicamente al numero 3289462633.

A presto,

Veronica Giuntini

Titolare dell'Agenzia Immobiliare 2V